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Che ora è?
Hai gli occhi color del mare. Sempre, ma non oggi. Perché oggi il mare è nero, scuro, minaccioso. Tira un vento che pare di essere a Trieste quando sono stata sollevata di peso con tutta la valigia e per la paura ho cominciato a correre nel vento. Letteralmente correvo nel vento. I passi andavano, giusti, uno avanti all’altro ma il peso non c’era più, quando ti appoggi al vento il peso scompare e scompare la capacità di arrivare. Comanda lui, tu non c’entri più, in fondo quando tira il vento, scompari anche tu. Scusa non posso rispondere, mi ha preso il vento. Sì, no ci sentiamo dopo perché sono nel vento. Via, via col vento. Domani è un altro giorno e non è colpa tua. Non è colpa tua. E’ il vento. - Non so se è fatto tutto di piuma o mezzo e mezzo – tra un rombo e la Z romagnola, con le bollicine del vino bianco ridiamo, ridiamo e ridiamo. Ma di che parlano? Di materassi, io. Di piumini, tu. E ridiamo. Mangio come fosse il primo e l’ultimo piatto di pesce della mia vita a rendermi orgogliosa delle papille gustative funzionanti. Brave ragazze. Brindo a voi. – Poi cosa facciamo restiamo vestiti bene per tre ore? – Vanno a un matrimonio, io. Vanno in paese, tu. Ci sono delle cose da fare, una casa da vedere, una persona che ci aspetta. Ma alle tue spalle la sabbia vola e quel giochino a molla per bambini ondeggia avanti e indietro e io vedo Marcello Mastroianni che sorride a Massimo Troisi nel film Che ora è? di Ettore Scola. Aspetta, aspetta che la scena finisca, senti la malinconia di padre e figlio che si parlano in silenzio e scherzano tristi della vita, che non è solo loro ma di tutti. L’orologio del nonno, la guerra, l’amore. Che ora è?
E’ tardi, è tardi, è tardi! Risponde il Bianconiglio. E corre, scappa, corre. Aspetta che lo seguo.. corro, scappo, corro. Dove andiamo? Non lo so. Di solito ha ragione chi dice che è tardi.. corri, scappa, corri. Ma oggi c’è vento. Senti? Senti il mare? Anche se non lo vedi, senti? Sbuffa e crolla, picchia forte sulla sabbia che resta al tappeto ma poi viene risucchiata e mischiata, pesante di acqua guarda quella leggera che vola asciutta con invidia finché anche lei non sbatte contro il muro, la strada, due turisti con le giacche cerate rosse e blu. Mastroianni e Troisi restano lì quanto hanno da dirsi ancora, questo è il tempo che conta. Anche se non lo vedi, senti? Te lo dice il vento, che ora è. Domani è un altro giorno e non è colpa tua.